Arrivata alla fine della mia ricerca, è giunto il momento di tirare le somme di ciò che ho imparato e concludere questo viaggio. Sono partita dalla definizione della mia semplice parola (come, voi ben sapete, è appetibilità!), per poi analizzare alcune sue traduzioni nelle lingue straniere più importanti. Ho ricercato connessioni esterne in una mappa concettuale e in una word-cloud, scoprendo tanti collegamenti con letteratura, arte, e non solo. Dopo vari studi, infatti, sono riuscita a trovare le parole chiave della mia ricerca e a costruire un "ABC" in inglese. La parola appetibilità, infatti, come indicano suoi sinonimi (attrattività, desiderabilità, fascino), non indica solo l'alimentazione (che la rappresenta per eccellenza), ma può indicare anche la sensualità, la bellezza, la pubblicità, il design e tante altre cose. In ambito alimentare,ho fatto ricerche su ricette e macchinari inerenti. Tra i cartoni animati, ho trovato il simpatico "Omino di Pan di Zenzero", personaggio del film d'animazione "Shreck". Mi sono immersa nel campo della letteratura, sfogliando romanzi, favole, ricercando riferimenti nella Divina Commedia e nell'Odissea. Ho trovato collegamenti nelle poesie di Pablo Neruda, che descrive la donna dal punto di vista fisico e, quindi, sensuale in "Cuerpo de Mujer". Allo stesso modo, ho trovato lo stesso riferimento anche in film, come il famoso "American Beauty" degli anni 2000, e, con grande sorpresa, in un francobollo del 1930, rappresentante la "Maja Desnuda" di Goya. Ricercando, poi, una canzone che rappresentasse la mia caratteristica, ho pensato subito alla bellissima "Hello" di Adele: il brano più ascoltato e desiderabile del momento. In tema informatico, mi sono interessata alla creazione del famoso programma Photoshop, indispensabile in fotografia e in campo grafico. Ho, poi, trovato un'altra connessione, analizzando il logo della Apple, famoso marchio di computer e cellulari, nonchè rivale assoluto della Microsoft. Ho trovato un forte collegamento con la pubblicità, capace di creare appetibilità verso un oggetto di cui il consumatore in realtà non ha bisogno. In arte, quest'ultimo tema viene rappresentato perfettamente da Andy Warhol, che con "Cinque bottiglie di Coca-Cola", riesce a rappresentare in una immagine, la cultura di massa e del consumismo. Ho trovato anche, in tema, un curioso articolo sul Web, che racconta i metodi di valutazione della famosa casa editrice americana "Time Inc." verso i suoi reporter. In campo scientifico, ho declinato la parola appetibilità in tutti i maggiori ambiti, ho ricercato una specifica tecnica e ho trovato un vecchio articolo del giornale "Il resto del Carlino" del 1897 sull'invenzione della radio di Guglielmo Marconi. Cercando attentamente sul Web, ho trovato anche un brevetto, del 1970, di un rubinetto che rende l'acqua potabile più bevibile. Infine, da universitaria fuori sede, seguendo la mia esperienza personale, ho voluto pubblicare anche un luogo di Torino appetibile per gli affitti destinati a tutti gli studenti del Politecnico. Riflettendo su tutto ciò che ho imparato ho scelto un piccolo oggetto maneggevole che possa rappresentare l'appetibilità: la CPU e ho dedicato un post per spiegare le motivazioni che mi hanno portato a tale scelta.
E così si è conclusa questa fantastica avventura, dove ho potuto imparare tante nuove cose da una semplice parola, quale appetibilità! La mia mente, limitata ad ambiti prettamente ingegneristici, è riuscita, infatti, ad aprirsi a tematiche più umanistiche. Consiglio caldamente a tutti voi lettori un approfondimento dello stesso genere, partendo come me da un termine casuale. E con questo piccolo video dei Looney Tunes, vi saluto! Questo è tutto, gente!
La CPU (Central Processing Unit) è l'unità di elaborazione centrale del computer, la quale ha il compito di sovrintendere tutte le funzionalità del calcolatore. È detta unità centrale di elaborazione perché coordina in maniera
centralizzata tutte le altre unità di elaborazione presenti. La cosa curiosa di questo piccolo e maneggevole oggetto è che i cosiddetti "pin", ovvero i piedini che si possono vedere nell'illustrazione, sono fatti d'oro. Esistono, infatti, numerosi articoli sul Web che spiegano come estrarre il prezioso minerale da queste componenti elettroniche. In conclusione, questo piccolo oggetto, non solo è una componente fondamentale del computer, ma è anche un piccolo tesoro nel vero senso della parola! Ecco spiegato il motivo per il quale, ho scelto la CPU come oggetto simbolo del mio studio.
Donna: simbolo della bellezza, dell'attrazione e, quindi dell'appetibilità dal punto di vista sensuale.
Cibo: appetibilità per eccellenza.
Pubblicità: secondo Wikipedia "La pubblicità informa, persuade, seduce il pubblico..."; il suo scopo è rendere appetibile un determinato oggetto al consumatore per indurlo all'acquisto, o persuadere la persona a un certo comportamento.
Design: studio delle forme di un oggetto, anche di uso comuno, per renderlo appetibile all'occhio della persona.
Lo schermo a cristalli liquidi, in sigla LCD(liquid crystal display), è una tipologia di display a schermo piatto utilizzata nei più svariati ambiti, con dimensioni dello schermo che variano da poche decine di millimetri a oltre 100 pollici. L'LCD è basato sulle proprietà ottiche di particolari sostanze denominate cristalli liquidi, classe di composti organici con particolari proprietà liquido-cristalline, scoperte nel 1888 dal botanico austriaco Friedrich Reinitzer. In pratica tali sostanze non passano direttamente dallo stato liquido a
quello solido, ma in particolari condizioni sono in grado di
organizzarsi in fasi intermedie che presentano
caratteristiche sia dello stato liquido cristallino che di quello
solido. Questo dualismo giustifica il termine con cui si indicano questi
composti: cristalli liquidi. Al giorno d'oggi, per via delle sue numerosi applicazioni, è una specifica tecnica molto appetibile.
La Pizza Napoletana è uno degli alimenti che rappresenta
maggiormente l'Italia in tutto il mondo, è mangiata e apprezzata da
qualunque popolo, ed il suo consumo ogni anno è in continua crescita. In pratica, si può definire la ricetta più appetibile della cucina italiana. Il vero cuore è soprattutto la sua pasta, preparata con un impasto, la cui ricetta non prevede altro che: farina, acqua, sale e lievito di birra.
Una buona pizza deve essere elastica e morbida, in maniera
da poterla piegare senza difficoltà "a portafoglio". La sua forma è
circolare con un diametro massimo di circa 35 centimetri, rigorosamente
steso a mano fino a formare un disco senza toccare mai i bordi, che
formano il tipico cornicione alto 1-2cm al massimo
(assolutamente senza bolle), mentre la parte centrale, dove risiedono i
condimenti, sarà alta circa 4 millimetri. La cottura deve essere
eseguita in forno a legna a circa 485°C per non più di 90 secondi.