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Però, là onde vegna lo ’ntelletto
de le prime notizie, omo non sape,
e de’ primi appetibili l’affetto, 57
che sono in voi sì come studio in ape
di far lo mele; e questa prima voglia
merto di lode o di biasmo non cape.
de le prime notizie, omo non sape,
e de’ primi appetibili l’affetto, 57
che sono in voi sì come studio in ape
di far lo mele; e questa prima voglia
merto di lode o di biasmo non cape.
Parafrasi: Perciò l'uomo ignora da dove venga la
conoscenza delle prime nozioni (assiomi) e l'amore (affetti desiderabili, appetibili) verso i primi beni,
che sono connaturati in voi come nell'ape l'attitudine a produrre il
miele; e questa prima inclinazione non è degna di lode o di biasimo.
I versi 40-75 sono dedicati all'amore e al libero arbitrio. In questi, Virgilio spiega che ogni anima ha in sé una disposizione che non è avvertita
se non agisce, e si manifesta solo attraverso i suoi effetti. Dunque
l'uomo ignora la provenienza delle prime nozioni innate e l'amore dei
primi beni, visti come "affetti appetibili", che sono innati come nelle api la tendenza a produrre il
miele, il che non è motivo di lode o biasimo. Affinché a questa prima
inclinazione si conformi ogni altro desiderio, l'uomo ha la ragione che
deve governare la volontà e deve dare o negare il proprio assenso agli
impulsi naturali.
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